VIAGGIO FRA I BENGALESI ROMANI – mostra fotografica di Laura Gaviria Jiménez

Mostra fotografica e video proiezione con immagini.

Nel 2013 ho intrapreso un lungo viaggio da Bogotá a Roma, senza sapere che due anni dopo ne avrei fatto un altro. Questa volta fotografico, umano e spirituale, da Roma al Bangladesh. Racconto questa esperienza mostrando alcune delle immagini che ho realizzato per la laurea in fotografia presso l’Istituto Europeo di Design e ripercorrendo quell’esperienza umana ancor prima che tecnica, nella comunità bengalese di Roma.

Ho incontrato Abdhu pochi giorni dopo essere arrivata a Roma. Cercavo un posto dove comprare birra e passare la serata. Poco dopo essere uscita di casa ho trovato il suo locale, ho comprato da bere e abbiamo iniziato a chiacchierare. Con il suo poco italiano e il mio poco italiano ci siamo capiti benissimo, eravamo entrambi immigrati. Io iniziavo una triennale di fotografia all’Istituto Europeo di Design, lui vendeva bevande alcoliche e altro. Sono passati due anni e ho continuato a visitare Abdhu, la sua famiglia e i suoi colleghi quasi ogni giorno. L’ultimo anno di corso mi sono imbattuta nella decisione del progetto di laurea, che doveva basarsi sulla parola viaggio. Sicuramente ho viaggiato attraverso tanti progetti nella mia testa, l’unica cosa che sentivo per certo era di voler riflettere il mio viaggio essendo immigrata in Italia. Venne il giorno in cui, trovandomi al locale di Abdhu, presi la decisione di recarmi in Bangladesh, suo paese di origine, chiedendogli di mostrarmelo. Mi ha fatto conoscere tutti i bengalesi che conosceva, e loro mi hanno fatto conoscere altri e altri. I seguenti otto mesi sarebbero passati con loro, le loro famiglie, con le loro tradizioni, costumi e colori. La maggior parte di loro parlava a malapena italiano, molti di loro risiedevano in Italia senza documenti, altri avevano creato con successo generazioni di bengalesi a Roma. Nel frattempo io cliccavo sull’otturatore. Alla fine di quel periodo, oltre ad aver portato a termine con successo la mia tesi, posso dire di aver scoperto la magia del silenzio, della vera connessione tra gli esseri umani, il potere dell’empatia, di un per favore, di un scusa e di un grazie.